UNICOBAS – SCIOPERO DEL 31 OTTOBRE Stefano d’Errico – COMUNICATO NAZIONALE Piena solidarietà a Christian Raimo

Protocollo n. 19200/2024

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SCIOPERO DEL 31 OTTOBRE: BENE LA CATEGORIA, NON ALTRETTANTO LA COMPAGNIA ( OVVERO USB)

Lo sciopero dell’ultimo giorno di ottobre nella Scuola segna un passaggio importante. Le rilevazioni (per le quali segnaliamo il solito ritardo cronico da parte degli enti preposti), alla data del 7 novembre danno un dato ufficiale di adesioni più che quintuplicate rispetto agli ultimi anni. Visto che nel recente passato persino scioperi proclamati dall’insieme delle sigle considerate “maggiormente rappresentative” (Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda,  Anief) hanno ottenuto meno dell’1%, il dato del 5,32% per uno sciopero proclamato solo da Cgil, Unicobas ed Usb segnala un’importante inversione di tendenza. Il dato reale, a rilevazione completata, arriverà almeno al 7%.  Trattasi in particolare del risveglio del settore dell’Istruzione. Infatti, nel Pubblico Impiego (chiamato allo  sciopero dall’USB), se si eccettuano le Funzioni Centrali (coll’ 8,75%), i dati sono di molto inferiori: Vigili del Fuoco: 2,82%; Presidenza Consiglio Ministri: 0,47%; Funzioni Locali: 1,41%; Regioni a statuto speciale: 2,81%; Province Autonome: 0,61%; Sanità: 0,58%. Sull’attuale 20% della rilevazione, sono ben 57.771 gli insegnanti e gli Ata sicuramente in sciopero. Ciò vuol dire che, anche se la percentuale di adesione rimane la stessa, sul totale ne avremo almeno 250mila (su un milione) che hanno incrociato le braccia. Vedere i dati diffusi dalla Funzione Pubblica a questo link: https://www.funzionepubblica.gov.it/sites/funzionepubblica.gov.it/files/documenti/scioperi_pdf/339- Plurisetto4112024-162211.pdf
Purtroppo però in una giornata di protesta importante contro i tagli del governo Meloni e le pessime novità del ministro Valditara, siamo costretti a segnalare il comportamento inaccettabile dell’Unione Sindacale di Base che, pur avvertita della nostra presenza a Roma sotto il Ministero della Funzione Pubblica, forte del numero dei suoi iscritti nel pubblico impiego, ha negato la parola all’Unicobas che, a fine mattinata, per protesta ha  abbandonato la piazza. Un inaudito comportamento “proprietario” che, dopo 35 anni di relazioni corrette e numerose battaglie comuni, segna un punto di caduta che si commenta da solo. Ben differente è stato il comportamento del nostro sindacato verso l’USB, appena nel maggio scorso quando, peraltro senza condivisione del percorso avviato per scioperare contro l’Autonomia differenziata (prima che l’approvassero), l’USB ha chiesto di intervenire sotto il Ministero dell’Istruzione alla manifestazione  organizzata dall’Unicobas (con il concorso dei Cobas Scuola), ed ha potuto farlo prendendo la parola almeno 3 volte. Ricordiamo all’USB che ha preso meno voti di noi nelle recenti elezioni nazionali per il rinnovo del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, ma soprattutto che il mondo della scuola, per sua natura, non è solito a comportamenti del genere, in stile “gruppettari” degli anni ’70 e che ai lavoratori dell’istruzione ricordano solo la novella sui Ragazzi della Via Pál.

Stefano d’Errico

Unicobas Scuola & Università
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COMUNICATO NAZIONALE Piena solidarietà a Christian Raimo

Il 7 novembre mattina Christian Raimo, docente e scrittore, non è potuto entrare nella classe del Liceo Archimede, dove insegna, perché l’Ufficio scolastico regionale del Lazio ha emanato un provvedimento di sospensione nei suoi confronti per tre mesi, con una decurtazione del 50% dello stipendio. Il motivo addotto per questa grave decisione è che Raimo, dal palco della festa nazionale di Alleanza Verdi-Sinistra, durante un dibattito pubblico sulla scuola e non durante una lezione in classe (e questo è un particolare molto importante per giudicare nel modo giusto questo fatto), aveva criticato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, della Lega. Aveva detto che “dentro l’ideologia del ministro [c’è] tutto il peggio, la cialtronaggine, la recrudescenza dell’umiliazione”, oltre che “un evidente classismo, sessismo”; per questo, aveva aggiunto Raimo, il ministro rappresenta un “mondo che ci è avverso” e, utilizzando una metafora ardita, ma chiaramente condita d’ironia, che “va colpito come si colpisce la Morte Nera in Star wars”. La questione può apparire delicata, ma se le parole del prof. Raimo, pronunciate al di fuori dell’esercizio delle proprie funzioni, si configurassero “come un’offesa che viola i principi fondamentali di rispetto reciproco e dialogo civile”, il ministro Valditara avrebbe dovuto, ritenendosi offeso e diffamato, semplicemente denunciarlo e a quel punto sarebbe entrata in gioco la magistratura a decidere, con tutte le garanzie proprie del processo penale. Ma certamente il comportamento del docente, per di più anche esponente politico (essendosi presentato alle ultime elezioni europee per Alleanza Verdi-Sinistra) e che come tale ha espresso la propria opinione, non può essere sanzionato dall’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio, grazie ad un codice “di comportamento” (accettato anche dai sindacati “maggiormente rappresentativi”) che lascia nelle mani un qualunque impiegato dell’ex Provveditorato il diritto di infliggere sanzioni per delle semplici opinioni! Ecco quindi che la sospensione di Raimo per tre mesi appare abnorme e ingiusta e, se è vero che il dissenso è il cuore della democrazia, tale provvedimento rischia di ledere pesantemente la libertà di opinione nella scuola e nella società e costituisce un precedente inquietante; un tentativo, neanche troppo nascosto, di intimidire chiunque osi criticare il governo e i suoi esponenti.
Non ci resta, quindi, che esprimere piena solidarietà a Christian Raimo e alle studentesse e agli studenti che oggi sono scesi in piazza in suo sostegno, con la consapevolezza che la mobilitazione è appena iniziata per resistere culturalmente a qualcosa che somiglia sempre più ad un regime.

LA SEGRETERIA NAZIONALE

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